martedì 28 giugno 2016

siamo agli sgoccioli...

Lo so, sono mesi che non pubblico un post. E sono stata rimproverata.
Lavorare fino all'ottavo mese compreso non è stata proprio una grandissima idea, ma siamo sopravvissute a viaggi in orari di punta in autobus, in metropolitana... e ai colleghi. E al Boss.
Ora che finalmente, da una decina di giorni sono in maternità, posso prendere le cose con più calma e ricavarmi del tempo per me. O, almeno, così speravo! Ho passato i primi giorni tra lavatrici colme di vestitini mignon (senza contare il taglio delle etichette, per cui proporrei una bella legge che proibisca l'uso di etichette multistrato lunghe 10 cm su capi per neonati!), montaggio carrozzina, riassetto cameretta (ora in grado di accoglierne due dove prima a malapena ci stava una sola piccola peste!), cambio disposizione interna degli armadi (eh caro il mio Stranfu, dovrai imparare a condividere!)...
Ecco il risultanto di cotanta fatica (e cotanti screzi con Marito!)

Adesso direi che il lavoro grande è stato fatto.
Ieri ho preparato anche la borsa per l'ospedale (sì, avete letto bene: IERI, giorno 27 giugno. A 19 giorni dalla data presunta). Con grandissimo entusiasmo da parte della family intera, che ormai non ci sperava più e si vedeva già pronta a raccattare qua e là quattro cose in fretta e furia a casa mia e portarle in ospedale. Malfidenti...
Ma io, precisa ed ordinata come sono, avrei mai potuto lasciare a voi, mia disordinata family (dalla quale, ancor non mi capacito come, io provengo), questo importante compito??? Giammaiiiiii!!!!
La mia ordinatissima borsa prevede cambi per la mamma divisi in sacchetti, due beauty (uno igiene, uno bellezza che mai userò, lo so), una t-shirt di ricambio per papà (sperando che il travaglio duri meno e che non ne abbia bisogno), la documentazione medica e, dulcis in fundo, l'occorrente per la piccola Ciombina (con tanto di coccarda, che vi mostrerò a breve!)
Questa mattina, al risveglio, mi sono chiesta: e oggi? Che faccio?
Può sembrare assurdo, ma quando si è abituati ad una vita frenetica, anche la minima pausa spaventa e disorienta. E poi, sono io quella che vorrebbe vivere ritirata sulle colline, in mezzo al verde e alla natura (?!?!)... Datemi almeno un orto, gli animali a cui badare e un pc (per lo shopping compulsivo!).