Il titolo già dice tutto.
Che è nata si sa. La Ciombina è entrata repentinamente (dopo due gel da induzione) a far parte della nostra vita. Quando ormai la speranza di cenare quella sera sembrava svanire, ecco la prima contrazione, dolorosa, e poi a raffica fino a quando, mezz'ora circa dopo, la stringevo già tra le braccia, senza averci capito nulla, senza (quasi) nemmeno accorgermene. Si è fatta attendere oltre il termine, ma quando ha deciso il momento, è stata un fulmine. (E ti ringrazierò a vita per non avermi fatta penare come fece tuo fratello! D'altro canto, si sa, siamo donne e abbiamo una marcia in più!).
Da quell'istante la vita è cambiata. Sono di nuovo neomamma: quel profumo inconfondibile di neonato avvolge le mie giornate, odore di latte a farne da contorno, nottate tête-a-tête che vorrei finissero presto (ma poi so già che mi mancheranno), manine che stringono, rigurgiti da asciugare e ripetizione per n-volte al giorno di quei gesti di cura ed attenzione di cui solo una neomamma è capace. Ma sono anche mamma di un piccolo ometto che sta iniziando la scuola dell'infanzia e mai come ora ha bisogno di me. Sta "cercando" (con scarsi risultati per ora) di abbandonare il pannolino. Vuole essere il fratello maggiore della Ciombina, ma allo stesso tempo vorrebbe essere piccino piccino per ricevere quelle attenzioni riservate a lei (quando si dice l'allattamento al seno...).
Turbinio di emozioni e momenti di stanchezza si susseguono durante tutta la giornata (24 ore - le 8 ore di sonno non vengono contemplate per la categoria!) e ho imparato a moltiplicarmi e a dividermi.
Siamo qui ora. I ciombini hanno bisogno di me e io di loro, perché le loro necessità sono la mia fonte di vita.
P.S.: datemi tempo e tornerò carica per il blog
Nessun commento:
Posta un commento